Le origini underground della rivista VICE.

Vice all’inizio era una rivista underground e con gli anni la rivista ha cambiato faccia diventando alla fine vittima dei magnati dei mass media (come Disney) facendo una brutta fine, infatti 15 maggio 2023 la rivista dichiarò bancarotta e recentemente il sito ha smesso di pubblicare gli articoli sul loro sito, mettendo la parola fine, il seguente articolo racconta le origini underground di Vice.

Vice nasce nel 1994 in Canada, esattamente a Montreal, dalla mente di Suroosh Alvi, ex-tossicomane e il fumettista Gavin  McInnes grazie a un programma di sussidi governativi chiamata Welfare-to-Work che serviva per diminuire la disoccupazione giovanile in Canada, il nome iniziale della rivista era “Voice of Montreal” ed era gratuita.

Una rivista che parlava di droga e punk

I primi numeri si occupavano letteralmente di droga e punk nel loro primo numero infatti i due fondatori intervistarono Johnny Rotten dei Sex Pistols, l’obiettivo di Voice of Montreal era quello di diventare una rivista giovanile per parlati anglofoni.

L’ arrivo di Shane Smith

Negli anni di “Voice of Montreal” Shane Smith era un attivista di Greenpeace e iniziò a collaborare con Alvi e  McInnes.

Per chi non lo sapesse Shane Smith era considerato un guru della rivista era conosciuto per due cose, la prima e che amava il lusso, la seconda cosa e che faceva sempre scherzi , nonostante questo è stato il pilastro della rivista.

 Shane Smith, in una foto non datata del periodo in cui viveva a Montreal alla fine degli anni ’90. 
(Jess Basso)

Mentre Alvi so occupava della gestione , McInnes dava alla rivista la sua voce editoriale mentre Smith si occupava delle vendite e diceva a tutti che sarebbero diventati ricchi. McInnes lo chiamava Bullshitter Shane e la strategia di vendita prevedeva l’invio di alcune copie della rivista a un negozio di dischi a Miami e a un negozio di skate a Los Angeles e dicendo agli inserzionisti che erano distribuiti in tutto il Nord America, in realtà non era vero.

Ecco cosa dice il suo profilo nel sito di Vice.com :

Sono Shane Smith, co-fondatore di VICE, una rivista che ho fondato a Montreal nel 1994 e che da allora è diventata un’azienda globale che opera in 30 paesi. Sono stata anche due volte in Corea del Nord e ho recitato nella Guida di VICE della Corea del Nord, che conteneva i filmati del mio viaggio. Più di recente sono stato in Liberia, un paese africano devastato dalla guerra e afflitto da un giro prostituzione adolescenziale e persino dai cannibali travestiti.

Nel 1996 , la rivista gratuita andava alla grande, per questo motivo Alvi,McInnes e Shane cambiarono strategia di mercato, la rivista abbandonò il programma di welfare canadese, puntando solamente sulla pubblicità e visto che la rivisita ormai era diventata famosa a livello continentale cambiarono il nome in Vice ,per evitare confusione con Village Voice, settimanale di New York, parole d’ordine:   peccato, cattive abitudini e soprattutto linguaggio volgare.

Vice si trasferisce a New York

Nel 1999 un imprenditore canadese di software abbastanza conosciuto Richard Szalwinski investì un milione di dollari nella società Vice e la trasferì a New York, da quel momento i tre scrittori iniziarono a seguire una semplice regola:

  1. Non fare debiti

Gli investimenti portarono grosse novità in primis l’apertura di negozi a New York con i prodotti che apparivano nella rivista.

Le cose cambiarono con il crollo delle dot-com e questo portò a Richard Szalwinski a non finanziare la rivista, stiamo parlano della fine del 2000. La società si ritrovò indebitata e fu costretta a trasferirsi in un vecchio loft a Brooklyn: malgrado le difficoltà del periodo riuscì comunque a sopravvivere grazie a molti sostenitori della rivista.

La sopravvivenza

Nella metà degli anni 2000 Vice fu protagonista di una rivoluzione e iniziò a diffondersi anche all’estero, nel 2002 venne lanciata la versione britannica di Vice, sotto la supervisione di Andy Capper che nel suo primo editoriale scrisse compito di Vice fosse quello di celebrare “le cose di cui dovremmo vergognarci” – vale a dire, sesso, droga e funzioni corporee.

Iniziarono a uscire articoli di ogni genere nello stile della rivista americana tipo “Il disturbatore di merda: come pulire il sedere di una vecchia signora”, un articolo intitolato “Bukkake sulla mia faccia: antica tradizione giapponese”, e poi l’articolo più famoso “Vice guida per scopare un musulmano”.

Piano piano le cose cambiarono ma questo fa parte di un’altra storia.