Dollman : Il “pupazzo” ammazza tutti

Dollman è un film prodotto dalla Full Moon Productions, casa di produzione specializzata in film con pupazzi a basso costo, conosciuta per la saga di Puppet Master.

Mi sono ristretto nello spazio profondo

Dollman è uno dei personaggi più carismatici della Full Moon Productions appare in molti sequel, il suo equipaggiamento principale è una pistola chiamata “Kruger Blaster” una delle pistole più potenti dell’universo. In realtà il suo vero nome è  Brick Bardo e all’inizio del film lavora come agente del pianeta   Arturos, in una capitale anonima che prende spunto da Blade Runner.

Durante la liberazione di alcuni ostaggi dentro una lavanderia, viene aspramente criticato dal sindaco per i suoi metodi violenti ma lui è Brick Bardo e se ne frega altamente.

Dopo di che viene l’agente viene rapito da il suo acerrimo nemico  Sprug, una testa fluttuante portaro in un deserto per essere giustiziato ma grazie alla sua mitica pistola riesce a fare esplodere tutti gli scagnozzi di Spurg, che si da alla fuga e Bardo lo segue, ma Sprug e Bardo passano attraverso una fascia energetica, che li rimpicciolisce e li invia sulla Terra, esattamente nel Bronx. Bardo si trasforma in un esserino di 33 cm ma per fortuna possiede ancora la pistola che fa esplodere tutti in mille pezzi.

Dollman un personaggio socialmente utile

La situazione nel Bronx non è delle più rosee, infatti il film fa vedere squadre teppisti, spacciatori e molte sparatorie, viene presentata la seconda protagonista Debi, una giovane madre single ispanica, vuole che la polizia faccia di più e per caso in una discarica incontra Bardo che fa fuori due gangster. Sprug si allea con gruppo di spacciatori, in cambio di una bomba atomica in miniatura, ma viene schiacciato come un moscerino, in questo modo, il gruppo di spacciatori si impossessa della mini bomba minacciando in questo modo il Bronx e per rapiscono Debi.

Ma come non puoi adorare un personaggio così, un tizio con Ray Ban, giaccone lungo, camicia a quadri e una pistola aliena che fa esplodere le persone.

A questo punto, Bardo diventa un giustiziere del Bronx, il film diventa una sparatoria continua fatto di grida e spappolamenti di gambe.

Nella seconda parte del film iniziamo a vedere scene degne dei migliori film low budget, con metodi artigianali, per esempio per far apparire Bardo un personaggio di solo 33 centimetri viene messo sullo sfondo un personaggio più grande tramite uno schermo posto dietro a Bardo, invece le scene d’azione dentro la discarica non solo male.

Per finire questa recensione vi lascio sotto la copertina “cazzuta” giapponese del film con la dicitura “Micro Cop” e poi l’esilarante pubblicità “Un capolavoro innovativo con effetti speciali sorprendenti!”