Terminator zero : Review

Terminator zero è una serie anime diretto da ideata da Masashi Kudō, con la sceneggiatura Mattson Tomlin e come ciliegina sulla torta niente di meno che lo studio Production I.G ( Ghost in the shell vi ricorda qualcosa?)

La serie è composta da 8 episodi della lunghezza di 40 minuti ciascuno e sicuramente in futuro ci sarà anche la seconda stagione.

Terminator alla giapponese

Terminator zero è ambiento nel 1997 se segue i passi di Terminator 2 di James Cameron infatti proprio il 29 agosto inizia il giudizio universale delle machine iniziato da Skynet , ma Terminator zero aggiunge di più;

Prima di tutto l’anime è ambiento nel Giappone del 1997, distopico da parte abbiamo le pubblicità della Playstation di Sony dall’altra ci sono dei robot umanoidi al servizio dell’uomo che portano a spasso i cani e fanno i magazzinieri dentro i negozi di giocattoli, il protagonista principale è Malcom Lee, ingegnere informatico alle prese con un intelligenza artificiale per competere con Skynet e impedire la fine del mondo, nel frattempo un Robot assassino venuto dal futuro gli da la caccia.

La serie ci fa vedere anche il futuro distopico di Terminator già all’inizio della serie ambientandola nel 2022, strizzando l’occhio ai film di James Cameron; topi alla brace, cunicoli e basi segrete.

Un po’ di filosofia non guasta mai

Terminator zero: momenti di azione in stile Terminator con momenti di riflessione filosofica che servono allo spettatore ha riflettere, in questo caso ,secondo il mio parere personale abbiamo la riflessione sulla violenza dell’umanità e della sua possibile salvezza da parte di un I.A, un altro punto di vista che ci allontana per pochi istanti dalla violenza dei Terminator, soprattutto verso gli ultimi episodi della serie.

Il tema dell’intelligenza artificiale è abbastanza attuale ma forse potrebbe storcere il naso a qualcuno che vuole solo vedere scene d’azione.

Vieni con me se vuoi vivere!

Essendo un film del Terminator non mancano le scene d’azione veramente cruente che omaggiano molte scene dei film di James Cameron, per esempio i teschi che vengono schiacciati dai carrarmati robot oppure la scena del commissariato di polizia ma la serie è piena d i frasi iconiche e easter eggs sparsi per il film.

Riflettendoci Skynet in questa serie ha inviato in Giappone un Terminator vecchio modello invece del T-1000 fatto di metallo liquidino.

I personaggi della serie son ben definiti, Eiko è una specie di Motoko Kusanagi ammazza robot mentre Misaki è un personaggio che evolve trasformandosi sul finale della serie, i tre ragazzini invece danno un pizzico kawaii all’inizio della serie ma poi anche loro subiscono una trasformazione diventando così il perno centrale tra presente e futuro della storia.

Per quanto riguarda la scelta stilistica dell’anime se una parte prossimiamo ben capire che stile delle animazioni assomiglia a Ghost in the Shell ma ho trovato molti elementi di anime che mi sta molto a cuore Medarot.

PRO
Viaggi nel tempo
Molta azione
Analisi rapporto uomo- macchina
CONTRO
Alcuni personaggi non funzionano
9